ISOLE CHE APPAIONO E SCOMPAIONO

Gotland è l’isola più grande della Svezia. Qui, a sud della città di Slite, c’è una tomba della prima età del bronzo, del tutto simile allo scafo di una nave, all’interno della quale, in un piccolo scrigno, sono state ritrovate delle  ossa bruciate. I resti custoditi sarebbero quelli di  Tjelvar, un eroe scandinavo che qualcuno accomunerebbe addirittura a Tjalve, servitore di Thor. Secondo la tradizione, l’isola di Gotland era un tempo abitata da spiriti malvagi che ogni giorno l’inabissavano per poi farla riemergere di notte. Tjelvar avrebbe spezzato la maledizione accendendo un grande fuoco sull’isola che da allora non sarebbe più sprofondata nelle acque. L’eroe si stanziò su Gotland con la moglie Vitastjerna e  dalla loro discendenza avrebbero avuto origine i Goti, popolo originario di quel luogo.

Da tempo immemore nelle leggende marinare esiste il mito di isole che emergono e si inabissano, fenomeno attribuito allo Zaratan, gigantesco mostro marino simile ad una balena, o talvolta ad una tartaruga, che i navigatori scambiano per un’isola vera e propria. Anche Plinio il Vecchio parla di una simile creatura nella Historia naturalis, e ci racconta che i marinai che vi sbarcano ne comprendono la vera natura solo quando questa inizia ad inabissarsi. Spesso, nei racconti l’inabissamento inizia proprio nel momento in cui, il calore dei fuochi accesi dagli sventurati, arriva alla spina dorsale della bestia, che per proteggersi si immerge nell’acqua. Lo Zaratan è capace di stare in superficie per periodi così lunghi da ricoprirsi di vegetazione: questo rende impossibile distinguerlo da una qualsiasi isola.

Il caso dell’isola di Frislandia, è peró il più curioso di tutti, forse perché essendo più vicino a noi nel tempo, si colloca a metà tra storia e leggenda : questa incredibile isola appare sulle mappe dell’Atlantico settentrionale redatte tra il 1558 al 1660, ma ad oggi non sappiamo che isola sia, che fine abbia fatto e neppure se sia mai veramente esistita.

Nel 1558, un certo Nicolò Zeno, basandosi sui racconti di due suoi antenati, pubblicò “la mappa di Zeno”, e rese nota l’isola di Frislandia  e la sua ubicazione. Tutto iniziò nel 1380, quandoil suo antenato omonimo Nicolò Zeno, commerciante veneziano, compì un lungo viaggio durante il quale una tempesta lo fece naufragare sulla spiaggia dell’isola di Frislandia. Zichmini, il signore locale, lo accolse e divennero amici, tanto che il sovrano donó allo sventurato viaggiatore terre e ricchezze. Il fratello di Nicolò, tale Antonio Zeno, informato tramite lettera di quanto accaduto, accettò l’invito a raggiungere l’isola e dopo alcuni anni, quando il pioniere di questa avventura morì, divenne egli stesso amico e consigliere del re, restandogli accanto altri dieci anni. A testimoniare come andarono le cose sarebbero le stesse lettere mandate da Antonio ad un terzo fratello rimasto a Venezia. Frislandia viene descritta come un’isola molto ricca e affascinante, con miniere di ogni metallo e abbondanza di oro, e una curiosa fucina attraverso la quale avvenivano strane trasmutazioni attraverso il fuoco. Gli abitanti, saggi e capaci in ogni arte all’epoca conosciuta, avrebbero parlato in una lingua fino ad allora ignota, e scritto con caratteri misteriosi. Sebbene molti ritengano che Frislandia si possa identificare con l’Islanda , ed altri, addirittura pensino che sia frutto di fantasia, non manca chi invece ipotizza che possa essere sprofondata nel mare in seguito ad un terremoto, sparendo negli abissi con tutte le sue ricchezze e i suoi segreti.

Sebbene siano per certi versi meno affascinanti, visto che non vi è nulla di misterioso, non mancano i casi documentati di isole apparse e poi di nuovo scomparse, come ad esempio Ferdinandea, emersa nel 1831 tra Sicilia e Pantelleria e inabissata dopo poco tempo; nel 1963, davanti all’Islanda, in seguito ad un’attività vulcanica durata tre anni, nacque un isolotto di due metri quadrati. Santa Maria del Cile, invece è un’isola che appare e scompare dopo terremoti di magnitudo superiore all’ottavo grado della scala Richter.

R.Z.

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ISOLE CHE APPAIONO E SCOMPAIONOultima modifica: 2018-07-12T08:59:17+02:00da sullanaveargo
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